Mi é sempre piaciuto il titolo del libro di Banana Yoshimoto;
é molto tempo che non lo leggo e onestamente non ricordo bene la trama, ma
ultimamente quel titolo mi torna in mente. Il corpo o la mente, l’istinto o la
razionalità ? chi ha la meglio.. chi vince questa battaglia? quest’estate
camminando per le montagne trentine ho imparato a distinguere qualche fiore
velenoso e mi é stato detto che le adorabili mucche evitano i fiori velenosi. Eppure
non hanno mai letto libri di botanica. Ma loro lo sanno, il loro corpo sa cosa
fa bene e cosa fa male. A volte mi sembra che il nostro istinto sia soffocato
da una lunga lista di conoscenze piu o meno valide che ci siamo incollati
addosso. Impauriti dalla nostra stessa storia che troppe volte ci ha lasciato a
mani vuote restiamo troppo spesso immobili, persi in eterne riflessioni,
incapaci di ascoltare il nostro corpo che forse, naturalmente, seguirebbe la
famosa corrente della quale parla Haruki Murakami in « l’uccello che
girava le viti del mondo »
Oggi mi sono sentita come quando andavo alle elementari e
giocavo con la mia amichetta Federica ai giochi piu semplici e fantasiosi che
le nostre piccole menti potessero partorire. Si parla molto della fine del
mondo e l’altro giorno una cliente del ristorante ha detto di voler morire
accanto al marito e al figlio. Sono rimasta un po’ di sale, mi dispiacerebbe se
tutte le emozioni finissero cosi e poi non voglio che finisca proprio nulla. Quindi
sono andata a perlustrare un vecchio bunker che ora viene utilizzato come cantina,
pensando di potermela cavare cosi, con due metri di cemento armato (gia pensavo
ai rifornimenti di merendine e succhi di frutta) poi quando l’ho visto ho
capito che neanche quello potrebbe salvarci dalla fine del mondo e forse sarebbe
meglio farci una bella festa mascherata li dentro cosi esorcizziamo tutta
questa paura. E proprio come nel racconto « apocalisse » nell’ultimo
libro di Niccolo Ammaniti dobbiamo pensare che la vita é meravigliosa e
gustarne ogni secondo prima che, forse, sia troppo tardi. E gia perché é
proprio vero che il corpo sa tutto, ma la ragione, purtroppo, lo ha
dimenticato.
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